La tutela e la promozione dei diritti delle donne e la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere sono temi prioritari dell’azione dell’Italia anche a livello internazionale. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Farnesina riafferma il proprio convinto impegno su questi temi.
L’azione dell’Italia è ispirata dalla convinzione che la promozione dell’empowerment delle donne e delle ragazze e la lotta alla violenza di genere siano strettamente legate. La violenza di genere, inibendo la capacità delle donne di godere dei propri diritti, rappresenta un forte ostacolo alla loro realizzazione e al loro empowerment. Allo stesso modo, la promozione dell’empowerment femminile, basandosi sul riconoscimento della soggettività politica, economica e sociale delle donne, aiuta a contrastare i fenomeni di violenza.
L’Italia è attivamente impegnata su questi temi, sia sul piano diplomatico-negoziale sia su quello della cooperazione allo sviluppo. Siamo in prima linea nelle campagne internazionali per l’eradicazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF) e dei matrimoni precoci e forzati, in particolare promuovendo e partecipando attivamente ai negoziati sulle risoluzioni dell’Assemblea Generale e del Consiglio Diritti Umani dell’ONU e finanziando progetti di cooperazione allo sviluppo per porre fine a queste pratiche. L’Italia sostiene inoltre le iniziative internazionali per la prevenzione della violenza sessuale nelle situazioni di conflitto e di emergenza, tra cui la “Call to Action on Protection from Gender-Based Violence in Emergencies”. Il nostro Paese, da tempo impegnato anche nella promozione di una politica di tolleranza zero contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale commessi dal personale militare e civile dispiegato nelle missioni di pace ONU, nel settembre scorso ha aderito al “Circle of Leadership” promosso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres per contrastare tali fenomeni e firmato un Voluntary Compact, un impegno politico ad attuare misure volte a prevenirli e combatterli. Abbiamo anche contribuito al finanziamento del Fondo Fiduciario ONU a sostegno delle vittime di sfruttamento e abusi sessuali da parte di personale delle Nazioni Unite.
Abbiamo inoltre posto la protezione di donne e bambine in situazioni di conflitto e la promozione del ruolo delle donne nei processi di mediazione e prevenzione dei conflitti tra le priorità del mandato dell’Italia come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2017. In concreto, abbiamo inserito, nelle risoluzioni e nei documenti adottati dal Consiglio, inclusi i mandati delle missioni di mantenimento della pace, specifiche disposizioni che contribuiscano a far avanzare l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza, la protezione dei civili in situazioni di conflitto e la prevenzione e contrasto di fenomeni di abuso e violenza sulle donne da parte del personale militare e civile ONU. Abbiamo inoltre lanciato, il 26 ottobre scorso la Rete delle donne mediatrici dell’area mediterranea (Mediterranean Women Mediators Network, MWMN), un progetto concreto, e di più lungo termine, a sostegno delle donne quali “attrici per la pace” nella regione Mediterranea, la cui pacificazione e stabilizzazione è cruciale per tutti.
Il tema dell’empowerment femminile è stato anche un pilastro della Presidenza Italiana del G7, che ha visto l’adozione al Vertice di Taormina della “Roadmap for a gender-responsive economic empowerment” e lo svolgimento del primo G7 Pari Opportunità.
Quanto alle attività di cooperazione allo sviluppo, il tema dell’uguaglianza di genere ed empowerment delle donne continua ad essere una priorità trasversale di tutti i progetti di cooperazione in aggiunta alle iniziative specifiche dedicate a donne, ragazze e minori, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile n.5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con la rinnovata priorità di tale settore nel dibattito multilaterale sullo sviluppo. L’Italia ha accolto molto favorevolmente il lancio dell’iniziativa contro ogni forma di violenza contro le donne lanciata dall’Unione Europea in partnership con le Nazioni Unite (EU-UN Gender Initiative).
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